Pesaro – “Grazie a loro si potrebbe ridurre il carico su Pronto Soccorso, Guardie Mediche, Medici di Famiglia e dare risposte ai cittadini direttamente a domicilio o nelle case di comunità”. A sostenerlo è Andrea Biancani Vicepresidente Regione Marche per il Partito Democratico.
“L’infermiere di famiglia – afferma Biancani – è una figura chiave della sanità territoriale, la nuova normativa nazionale ne prevede uno ogni 3000 abitanti. Ho presentato un’interrogazione alla Giunta Regionale per chiedere a che punto sia in Regione l’attivazione degli infermieri di famiglia o comunità, figure che a fianco del medico di medicina generale, presidieranno i territori dando un’assistenza continuativa alle famiglie direttamente a domicilio o nelle case di comunità”.
“Nelle Marche – spiega Andre Biancani –, questa iniziativa è stata prevista con il Piano socio-sanitario 2020-2022 e di recente il governo ha emanato il “DM 71”, che costituisce una riforma dell’assistenza sanitaria territoriale e che definisce il ruolo dell’infermiere di famiglia o comunità. Figure previste anche nel PNRR all’interno delle Case della comunità (ex Case della salute) proprio perché in queste strutture il cittadino dovrà trovare risposte ai suoi bisogni quotidiani non gravi. L’infermiere di famiglia o comunità dovrebbe svolgere un servizio fondamentale di vicinanza al cittadino, aiutando nelle terapie e indirizzando le persone verso altri professionisti o verso le strutture e i servizi più opportuni e si dovrà anche occupare di cure assistenziali e attività di promozione e prevenzione della salute. Se la Regione riuscirà ad attivare capillarmente questi professionisti, il loro lavoro permetterà di alleggerire il carico sulle strutture sanitarie e i pronto soccorso, ma anche verso le guardie mediche e i medici di famiglia”.
“La Regione Marche – dice ancora il responsabile PD – aveva previsto, con apposita delibera, dal 1° gennaio 2021 la possibilità di assumere infermieri di comunità nella misura di 8 unità ogni 50.000 abitanti, con assunzioni a tempo indeterminato, per un totale di 232 unità, da ripartire nei 13 Distretti proporzionalmente alla popolazione residente. Oggi invece il DM 71 prevede addirittura un infermiere ogni 3000 abitanti. Questo vuol dire che per dare un servizio veramente capillare occorrerebbero il doppio delle assunzioni già previste. L’Ordine degli Infermieri si è da subito detto disponibile alla massima collaborazione per attivare questa figura, mi ha però segnalato che delle assunzioni non si è saputo più nulla e che nei territori non si è visto l’avvio di nuovi servizi”.
“Occorre – sottolinea Biancani – fare uscire i bandi di assunzione in quanto diversi cittadini vedono in questa figura un sostegno in più per sentirsi assistiti nelle proprie comunità e in casa e perché di infermieri pronti ad accettare l’incarico ce ne sarebbero, a differenza di quanto accade con i bandi per i medici che vanno deserti. Anche solo dotare i servizi esistenti di un sufficiente numero di infermieri sarebbe un primo passo verso il miglioramento qualitativo dei servizi e l’alleggerimento del carico di lavoro di tutti i professionisti della sanità. Nell’interrogazione alla Regione ho dunque chiesto a che punto sia l’iter delle 232 assunzioni previste dal 2021, e dove siano eventualmente stati impiegati gli infermieri già assunti.
Inoltre ho chiesto quando si intende attivare il servizio nei territori, a partire da quali distretti e con che modalità. Ho anche chiesto se sia stata effettuata una rilevazione dell’attuale assetto della sanità territoriale in termini di strutture, di personale e di servizi erogati per poter pianificare in modo efficace la presenza degli infermieri di famiglia o comunità”.
“Mi auguro – conclude Biancani – che la Regione si attivi al più presto per completare le assunzioni e attivare un servizio importante per la sanità territoriale, in grado di dare risposte vicine al cittadino e coinvolga, nella progettazione dei nuovi servizi, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche in modo da impostare al meglio il lavoro dei futuri infermieri di comunità a vantaggio dei cittadini di tutto il territorio”.
L’interrogazione è stata sottoscritta anche da Micaela Vitri e dal gruppo PD.