

La cena che ha visto sedersi allo stesso tavolo Movimento 5 stelle, l’assessore Samuele Mascarin ed il dirigente Pietro Celani ha provocato le reazioni di alcuni esponenti politici costringendo i sindacati ad intervenire per ridimensionare l’accaduto.
“Abbiamo letto articoli di stampa che ci costringono ad intervenire a tutela dell’onorabilità del dott. Celani – dice Vania Sciumbata FP Cgil Pesaro e Urbino – uno dei più stimati dirigenti del territorio provinciale. La notizia della presenza di Celani alla cena è stata accompagnata da quesiti tendenziosi come ‘a che titolo sta’ e ‘da che parte sta’, come se fossero necessarie giustificazioni o che la sua presenza significasse che il suo ruolo di lavoratore fosse condizionato o condizionabile. La Cgil non può fare a meno di stigmatizzare il metodo con cui è stata data una notizia lesiva dei diritti dei lavoratori e dell’immagine del singolo, a seguito della cui pubblicazione risulta che un esponente politico della maggioranza abbia chiesto, in maniera strumentale, il ritiro delle deleghe, svilendo il ruolo e le mansioni del dirigente. Di certo appare non corretto, sotto il profilo tecnico, connettere la sua presenza a manovre politiche definite ‘scorrette’. La FP Cgil ritiene che notizie di questo genere, che riguardano i diritti civili dei lavoratori, quali quello di poter andare a cena con chiunque senza essere giudicati nel ruolo lavorativo, non possano essere accompagnate da illazioni che ne possono pregiudicare ruoli e mansioni. Ricordiamo che il dott. Celani in tutti questi anni ha svolto il suo ruolo con dedizione, competenza ed impegno trovandosi spesso nella condizione di dover assumere decisioni critiche e riuscendo comunque a garantire un bilancio ottimale dell’ente e della relativa azienda a tutela dei lavoratori ed anche degli investimenti pubblici ed è veramente incredibile che possa essere oggetto di illazioni e delegittimazioni di questo genere. Per le ragioni sopra descritte, la FPCgil seguirà con attenzione l’evoluzione di questa incredibile vicenda e tutelerà, quale valore proprio, l’onorabilità di qualunque lavoratore dovesse ricevere pregiudizio personale e professionale per comportamenti leciti”.