Fano (PU) – Prima di osservare qualche giorno di riposo per organizzare la tradizionale apertura dell’arena estiva, il Cinema Politeama si accinge a chiudere la sua programmazione d’arte (sempre con biglietti disponibili anche online sul sito www.cinemafano.it, cliccando la sezione “Acquista online”).
Si concluderà infatti questa settimana la rassegna dei “mARTEdì – Cattedrali della Cultura” distribuiti da Nexo Digital con “Istanbul e il Museo dell’Innocenza di Pamuk”, che sarà proiettato sia nella serata di martedì 7 giugno (ore 21.15), che nel pomeriggio di mercoledì 8 giugno (alle ore 18.30) al Politeama, sempre con biglietto a 8 euro e ridotti a 7 euro.
Sbarca dunque anche sul grande schermo del Politeama la fantastica storia dell’unico luogo al mondo che ha preso vita… da un romanzo: il museo dell’Innocenza di Istanbul è infatti nato dall’immaginazione di un celebre scrittore, il turco Orhan Pamuk. Il “Museo dell’Innocenza” è stato immaginato nel suo primo romanzo scritto nel 2008, due anni dopo aver ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura. Oggi è divenuto un museo popolato di oggetti reali, che fanno rivivere una grande ossessione d’amore, rappresentando una sorta di santuario laico con le reliquie dell’ossessivo e infelice amore del giovane e ricco Kemal per la commessa Fusun. La collezione è allestita in forma di natura morta in 83 fascinose vetrine di legno (numero pari ai capitoli del romanzo) e i pezzi esposti sono stati in parte raccolti dallo stesso Pamuk nei mercatini, mentre altri sono di pura invenzione. Divenuto ormai meta visitatissima e parte integrante di Istanbul, quel museo è oggi anche protagonista di un film diretto da Grant Gee per celebrare il potere dell’immaginazione di plasmare la realtà che ci circonda. Presentato alle Giornate degli Autori della 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, «Istanbul e il Museo dell’Innocenza di Pamuk. Quando l’immaginazione diventa realtà» arriva al cinema nei prossimi due giorni (non a caso: proprio il 7 giugno Pamuk compirà 64 anni) come appuntamento conclusivo del ciclo della Grande Arte al Cinema.