
Liliana Segre a Pesaro per gli 80 anni della Liberazione
- 25 Aprile 2025
Pesaro – Liliana Segre ha scelto Pesaro, la sua città del cuore, per celebrare gli 80 anni dalla Liberazione. «La sua presenza è un dono prezioso per la nostra città», ha commentato il sindaco Andrea Biancani, accogliendo la Senatrice a vita e cittadina onoraria di Pesaro, al Monumento della Resistenza. «Una prima volta che ci onora, un simbolo potente di memoria per le centinaia di persone, tra queste tantissimi giovani, che oggi hanno voluto essere presenti alla cerimonia del 25 aprile». Un anniversario speciale, arricchito dalla musica della Banda di Candelara, dai ragazzi del Marconi School Music e di Associazione LiberaMusica che si sono esibiti in una emozionante “Bella Ciao”, con il coro di voci e mani bianche.
L’intervento del sindaco Andrea Biancani, «Con grande stima, affetto e riconoscenza ringrazio la Senatrice Liliana Segre per la sua presenza oggi, a nome mio e dell’intera città». Per l’occasione il sindaco ha anche ringraziato le autorità civili, militari e religiose presenti: «Grazie per questa presenza così numerosa, in questa giornata così importante per la nostra città e per l’Italia intera. Oggi ho l’onore e la grande responsabilità di celebrare, per la prima volta in veste di sindaco, la memoria del 25 aprile. Un’emozione difficile da spiegare a parole e di cui sono immensamente grato. Essere qui, oggi, davanti a voi, accanto al Nostro Monumento alla Resistenza e per l’anniversario degli 80 anni dalla Liberazione, significa molto più che presenziare a una cerimonia. Significa assumersi un impegno concreto, quello di custodire e difendere la memoria di chi ha lottato per la nostra libertà, per la democrazia, per la giustizia, per la dignità umana. Il 25 aprile è il giorno in cui l’Italia si è riscattata dall’orrore del fascismo e dall’oppressione nazista. È il giorno in cui uomini e donne hanno scelto di stare dalla parte più difficile della storia, ma anche quella giusta: quella della Resistenza. Desidero rivolgere un grazie sincero e profondo all’ANPI di Pesaro, alle associazioni combattentistiche del territorio, e a tutte le associazioni, istituzioni culturali, scuole e cittadini che ogni anno, con passione e tenacia, mantengono viva la memoria di quei giorni. Voi siete le sentinelle della nostra storia. Voi siete la voce di chi non può più raccontare, ma che non vogliamo e non dobbiamo dimenticare».
Il sindaco ha rivolto un ringraziamento speciale al Complesso Bandistico di Candelara e – per la prima volta presenti durante le celebrazioni – anche al coro dei bambini dell’associazione LiberaMusica e agli studenti del Marconi School Musical. Non ha mancato, inoltre, di ricordare «il lavoro che fate voi tutti sul territorio è prezioso: portate la memoria nelle scuole, nelle piazze, nei quartieri. Raccogliete testimonianze, raccontate le storie dei nostri partigiani, organizzate momenti di riflessione, educazione e confronto, e senza di voi, la memoria sarebbe più fragile. E senza memoria, la democrazia rischia di perdersi. In un tempo come il nostro, in cui tornano venti di odio e in cui la storia viene spesso riscritta o banalizzata, è fondamentale riaffermare con forza, che la libertà di cui godiamo oggi non è nata per caso. È nata da una scelta. È nata da una lotta. È nata da un sacrificio di tanti giovani partigiani e militari che oggi più che mai dobbiamo lodare. Giovani che hanno potuto battersi perché avevano il sostegno di una popolazione sempre più ampia, di famiglie contadine, di parroci, di artigiani e operai, di professionisti e intellettuali che li hanno nutriti, nascosti, protetti e hanno fatto rinascere un’Italia nuova che guardava ad un futuro migliore nella libertà e nella giustizia. Purtroppo, però, mentre noi siamo qui, in pace, a ricordare, in altre parti del mondo si combatte. La guerra in Ucraina continua a mietere vittime innocenti, trascinando con sé un’Europa che credevamo al riparo da simili orrori. In Palestina, continua a consumarsi una carneficina che colpisce civili inermi, tra violenze, soprusi e vendette che sembrano non avere fine. E queste, sono solo due delle guerre che conosciamo perché raccontate quotidianamente dai social, dai giornali e dalle televisioni ma, nel solo 2024, erano in corso ulteriori 50 guerre che, il più delle volte, sono ancor più violente di quelle che ci vengono raccontate. Non possiamo, poi, ignorare che le grandi potenze del nostro tempo non hanno più la democrazia come proprio faro. Dalla lotta al fascismo nacquero la nostra Repubblica e la nostra Costituzione, quest’ultima che sancisce diritti fondamentali e pone la democrazia alla base del nostro Stato. Oggi, potenze da sempre baluardo di democrazia e libertà, sembrano invece vacillare nei loro ideali e obbiettivi, penso in particolare agli Stati Uniti, fautori di scelte che stanno dividendo il mondo. Scelte, che assieme a quelle di Russia e Cina, ci stanno trascinando in una continua tensione e in un equilibrio fragile».
Il ricordo a Papa Francesco: «La sua morte ci porta inevitabilmente a ragionare sul nostro futuro. Una figura come la sua, da sempre faro universale per i principi di amore, inclusione e soprattutto pace, lascia un vuoto in noi che sarà difficile colmare. Papa Francesco, mentre il mondo alzava muri, fomentava le divisioni e proclamava guerre, parlava ai popoli di pace, amore e fratellanza. Ed è nell’esempio della sua persona che anche oggi, insieme, ci stringiamo per ricordare alla città intera che solo con il rispetto, l’amore e la pace, possiamo porre la parola “fine” ai conflitti nel mondo. Ripartiamo, quindi, dalla nostra città che ha conosciuto il dolore della guerra, ma anche il coraggio della Resistenza. Alle giovani generazioni, voglio dire: il 25 aprile è la vostra festa. È il vostro punto di partenza. È la dimostrazione che si può cambiare il corso delle cose quando si ha il coraggio di scegliere la libertà. Coltivate la memoria, difendete i valori della Costituzione, siate cittadini attivi, critici, consapevoli. Viva il 25 aprile, Viva la Resistenza, Viva la Costituzione, Viva Pesaro, città della memoria e della libertà», ha concluso il sindaco.
L’importanza della presenza dei giovani è stata sottolineata anche dal presidente del Consiglio comunale, Enzo Belloni: «Un pensiero speciale va alle giovani generazioni, che sono oggi qui. È nel loro sguardo che deve riflettersi il futuro di questo Paese e il nostro compito è fornire loro gli strumenti per comprendere la storia, per riconoscere i segnali dell’odio e dell’intolleranza, e per scegliere ogni giorno da che parte stare: quella della libertà, della pace e dell’umanità. Il saluto va anche a tutte le associazioni presenti e a chi ogni anno, e ogni giorno, tiene vivo il ricordo della resistenza».
La cerimonia
Le celebrazioni degli 80 anni della Liberazione sono iniziate con la messa in memoria dei caduti per la libertà in Cattedrale, celebrata dall’Arcivescovo Mons. Sandro Salvucci. È proseguita con la deposizione della corona al Sacrario di piazzale Collenuccio da cui poi è partito il corteo verso il Monumento alla Resistenza, in piazzale Falcone e Borsellino. Qui si è svolta la cerimonia istituzionale promossa dal Comune di Pesaro, alla presenza della Senatrice a vita Liliana Segre. Oltre al sindaco Andrea Biancani sono intervenuti: il Generale Luigi Caldarola in rappresentanza delle associazioni combattentistiche, Luca Fraternale presidente Anpi città di Pesaro, Eugenio Andreose presidente il Forum Giovani del Comune di Pesaro, gli alunni dell’Istituto Comprensivo Galilei di Villa Fastiggi. La cerimonia istituzionale è stata arricchita dalle note di Associazione LiberaMusica, Marconi School Music e Banda di Candelara. Presenti anche la Donne in cammino per la pace di Pesaro, che hanno rilanciato il messaggio “Cessate il fuoco”.

Liliana Segre a Pesaro per gli 80 anni della Liberazione – Resistenza

Liliana Segre a Pesaro per gli 80 anni della Liberazione – Piazzale Collenuccio

Liliana Segre a Pesaro per gli 80 anni della Liberazione

Liliana Segre a Pesaro per gli 80 anni della Liberazione

Liliana Segre a Pesaro per gli 80 anni della Liberazione – Biancani libera musica