Fano (PU) – La Corte di Cassazione ha emesso il suo verdetto che dovrebbe mettere la parola fine al “Caso Lisippo”. La statua attualmente esposta al Getty Museum dovrà tornare in Italia. In attesa che si avvii l’iter per la restituzione, esultano oggi le forze politiche fanesi.
“Oggi è una giornata storica per il patrimonio artistico della nostra città – scrive l’assessore Cristian Fanesi -. La cassazione, rigettando il ricorso del Getty Museum di Malibu, ridona all’Italia un pezzo della sua storia, incarnata in una statua di bronzo del IV secolo a.C. Caro Lisippo, ti aspettiamo con ansia ed intanto progettiamo una ‘nuova casa’ dedicata a te”.
“Non posso che gioire ed essere ottimista – scrive la senatrice del M5S Rossella Accoto -, ma allo stesso tempo sono consapevole del fatto che ci attendono altri passaggi cruciali affinchè la statua torni definitivamente a Fano.Nei mesi scorsi, ho depositato un’interrogazione parlamentare e stabilito dei contatti con il Ministero dei beni culturali per chiedere che venisse riattivato quel canale diplomatico che in passato aveva permesso all’Italia di riappropriarsi di ben quaranta opere della collezione del Getty. Ora, forti della sentenza della Cassazione e della vecchia promessa del Getty Museum di restituire la statua nel caso si fosse giunti ad un atto giudiziario definitivo, sono ancora più convinta che il canale diplomatico sia la strada da percorrere per dirimere la questione”.
Grande soddisfazione anche da parte del consigliere regionale Boris Rapa per la sentenza: “Finalmente si conclude positivamente una lunga battaglia. La possibilità di far rientrare a Fano la statua del Lisippo – scrive – deve renderci tutti orgogliosi delle nostre antichissime origini e della nostra storia. Complimenti a tutti i professionisti che in questi anni si sono adoperati al suo rientro, alla Regione Marche per essersi sempre impegnata, compreso il Gruppo consiliare Uniti per le Marche, che in aula ha presentato diversi atti per incentivare la politica e l’opinione pubblica a battersi in prima persona e chiaramente al pm Cecchi e al Giudice Gasparini per aver dimostrato che la giustizia deve sempre prevalere”.