

Fano (PU) – “Una landa desolata, con pochi sparuti pioppi e tamerici ancora in piedi (in parte scortecciati) cumuli di terra e di tronchi e una residua lingua di terra che si protende verso il centro dell’alveo (probabilmente ancora da rimuovere)”. Ad affermarlo le Associazioni Argonauta Fano e La Lupus in Fabula Odv.
“Questo – precisano – è quel che rimane della foce del fiume Metauro, tra il ponte della SS16 e il ponte ferroviario. Centinaia di alberi sono stati abbattuti e sono state rimosse le due isole di terra e piante che stavano all’interno dell’ampio letto del fiume. Un’operazione inutile e dannosa. Inutile, perché non sono stati rimossi solamente i tronchi galleggianti che ostruivano le arcate dei due ponti, ma sono stati abbattuti alberi in piedi, in un punto in cui le piene non costituiscono più nessun pericolo, né per le case né per la circolazione stradale, visto che l’intervento è stato eseguito a 300 metri dal mare. Dannoso, perché non è stato rispettato il periodo di salvaguardia per la nidificazione dell’avifauna che va dal 1 di marzo al 30 giugno che nel particolare ambiente della foce trova luogo giusto in cui ripararsi e nutrirsi”.
“Sembra che l’urgenza dell’intervento – delineano ancora le due associazioni – sia stata motivata dalla ricerca di una persona scomparsa nei paraggi, ma ciò che è stato fatto va ben oltre le necessità dei vigili del fuoco e della protezione civile. Sarebbe stato sufficiente sfalciare il tratto di sponda dove è stata ritrovata l’auto della donna; invece, è stato fatto un disastro nel periodo più delicato dell’anno per la riproduzione degli uccelli. Anche questa volta la Regione dimostra quanta poca attenzione riservi alle funzioni ecologiche dell’ambiente fluviale, visto che il fiume viene trattato come un canale industriale invece che un ecosistema complesso che si regge in un equilibrio precario. Siamo stupiti che l’assessore Aguzzi, che, come cacciatore, conosce bene le norme a tutela degli animali selvatici, abbia approvato l’intervento”.
Chiederemo – concludono – alla Regione Marche se sono state svolte tutte le procedure previste dalla legge per la Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca) dato che anche la foce del Metauro è una zona tutelata come Zona di Protezione Speciale e Zona Speciale di Conservazione. Abbiamo il sospetto, infatti, che si sia approfittato della “somma urgenza” per le ricerche della persona scomparsa per effettuare i lavori di “pulizia” aggirando la normativa che pone le giuste cautele a salvaguardia delle zone tutelate da Rete Natura 2000”.
Pulizia della foce del Metauro
Pulizia della foce del Metauro
Pulizia della foce del Metauro