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Pesaro – “La Giunta Acquaroli aveva annunciato la partenza ad aprile 2023 degli screening mammografici gratuiti – dichiara la Consigliera regionale Micaela Vitri –, dopo i miei solleciti e una mozione votata all’unanimità a cui è seguita tanta insistenza da parte mia e dell’opposizione. Con il mio ennesimo atto discusso oggi scopriamo che in realtà non sono nemmeno partite le lettere di invito alle donne”.
“La risposta dell’Assessore Saltamartini ha aumentato la mia preoccupazione – continua Vitri- perché, ad oggi, mancano ancora tutte le informazione per capire come sarà la campagna di prevenzione decisa più di un anno fa. Gli screening gratuiti sono bloccati dal 2019 e ora, con l’estensione approvata delle fasce di età dai 45 ai 74 anni, si prevede un aumento da 50 mila mammografie a 82 mila circa. Eppure al momento non sono stati ancora allertati i sanitari che dovranno occuparsene”.
“Cosa risponde la Giunta a tutte quelle donne che, già nei primi giorni di aprile, si sono recate sia negli ospedali che nelle altre strutture, come a Pesaro negli ambulatori di via Nanterre, per prenotare lo screening e accedere alla prevenzione? Nulla – precisa Vitri- e il problema grave è che il personale sanitario non è stato ancora neanche preparato su come dovrà lavorare: sono necessari turni aggiuntivi? Sono previste convenzioni con i privati? Anche su questo, dopo oltre un anno e la promessa ufficiale, solo parole. Chiedo – dice la Vitri – quindi di dare subito seguito alla campagna di prevenzione prevista”.
“Come se non – ribadisce ancora Vitri – bastasse non mi risultano veritieri i dati che l’Assessore ha riportato sulle prenotazioni richieste autonomamente dalle donne dell’esame diagnostico: 20 giorni di attesa a Pesaro, 10 a Fano e a Urbino. Magari fosse così. Purtroppo invece ho ricevuto telefonate di donne che hanno avuto l’appuntamento a distanza di mesi. Anche questo non è stato spiegato dalla Giunta regionale. Allora mi chiedo se l’Assessore ha il polso della situazione e se ha mai verificato ciò che dichiara”.
“Una cosa è certa – conclude Vitri -: lo screening per la fascia 45-49 anni di età doveva partire ad Aprile, invece ancora non sono partite nemmeno le lettere d’invito”.