Fano (PU) – Avete presente quanti scrittori, poeti, cantanti, attori registi, di scarso valore, diventano personaggi di successo solo perché vivono in grandi centri o sono di sinistra? Michele Gianni, milanese di nascita e fanese d’adozione, non ha fatto la stessa strada, che pure avrebbe meritato: il suo successo come scrittore ed autore teatrale è rimasto soprattutto nella nostra provincia. Michele Gianni, da sempre impegnato nel sociale (ha vissuto cinque anni in America Latina lavorando in progetti di cooperazione internazionale; è stato presidente della Cooperativa Sociale Magma di Pesaro e poi operatore della Cooperativa Sociale Labirinto di Pesaro; attualmente è consulente per i progetti di inserimento lavorativo nella Cooperativa Sociale T41B di Pesaro) si è cimentato come scrittore prima con un libro di racconti ambientati in Centro America, “17 differenti tonalità di verde”, poi con il romanzo “Il piombo e l’orologio” uno dei cui protagonisti è Marcello, il presidente di una cooperativa sociale di Fano. Di un terzo libro non ricordo il titolo, ma solo che, come gli altri lavori, mi era parso ben scritto, ricco di riferimenti culturali, personaggi, storie interessanti, ma “pesantuccio”. Ora ricevo da Michele Gianni il suo ultimo lavoro, “I racconti della Marca Sporca” ed il giudizio è “Acquistatelo e leggetelo, ne vale la pena”. Lo stile di Michele Gianni è ulteriormente migliorato ed i racconti si leggono d’un fiato non solo per questo, ma anche per i riferimenti a fatti locali e per la sottile ironia che li pervade. Vedi, in particolare, “Favola di Natale”, sulla questione di un ospedale unico fra le due città Isauria e Metauria; o “Vietato ai minori”, la storia di un “campetto” fra i palazzoni del Piano Fanfani di Fano. Più che nei “sonetti” che accompagnano ogni racconto, è in questi che c’è una “poesia della memoria” di Michele Gianni; qualcuno potrebbe accusarlo di strapaese ma la “poesia” non ha paesi.
Carlo Moscelli