Fano (PU) – Che colpo. Assegnati a Fano 6,5 milioni di euro per realizzare il polo museale di Vitruvio e della Romanità all’Ex Filanda Bosone. Un passaggio fondamentale che permetterà di valorizzare la storia della nostra città come spiega il sindaco Seri: “Il tempo è galantuomo. Questo finanziamento rappresenta un riconoscimento importante a testimonianza della strategia che abbiamo adottato. Un risultato che parte da lontano, sin da quando abbiamo deciso di acquistare l’area del teatro romano di via De Amicis con un lavoro certosino”. E sulle prerogative del Museo, Seri assicura: “Sarò un polo museale che guarda al futuro, dinamico e interattivo. Partendo da Vitruvio passando per tutto il nostro patrimonio culturale, esalteremo i nostri tratti distintivi”. Il sindaco fa leva sulla visione di insieme di una città che al contemporanea unisce la propria classicità. “Qui a fianco c’è la Fabbrica del Carnevale seguita dall’archistar Italo Rota, guardando più avanti c’è la Nuova Federiciana seguita da Cuccinella ora il nuovo polo museale dedicato alla romanità: spazi che rendono Fano un punto di riferimento internazionale.
“Un museo straordinario ‘in situ’ su importanti resti archeologici – precisa il consigliere delegato Stefano Marchegiani -. Il concept dovrà far convivere il contenuto della collezione archeologica con modalità nuove insieme alle vestigia straordinarie di una città che ha segnato la storia con il ritrovamento del teatro romano e del criptoportico. Questo finanziamento rafforza il percorso intrapreso facendo sì che quest’area diventi una delle più interessanti dal punto di vista archeologico italiano”.
“Nell’immediato abbiamo a disposizione 800 mila euro – dichiara l’assessora alla Cultura Cora Fattori -, mentre i restanti 5,7 milioni arriveranno gradualmente. Si tenga conto che il finanziamento trova scadenza nel 2029, quindi spenderemo in maniera intelligente le risorse. L’obiettivo è quello di creare un museo che racconterà tutta la storia e il patrimonio archeologico della nostra città. Questo è un ulteriore tassello di un mosaico che mette al centro una vera progettualità culturale”.