Fano (PU) – Si è costituito a fine maggio il Comitato per l’Ospedale nella Valle dell’Arzilla e delle Terme presieduto da Massimo Muratori di Mombaroccio, coadiuvato dai due Vice Bruno Barbieri di Pesaro e Massimo Ruggeri di Fano. Una delle prime iniziative del Comitato è una lettera aperta invitata a tutti i sindaci della provincia. Nel documento si sottolinea che “il Comitato non è in grado di stabilire se ci sono i soldi per costruire un Ospedale Unico Provinciale, se serve a migliorare il servizio, a ridurre la spesa ed a eliminare gli sprechi, e ciò in quanto la Regione non ha ancora fornito i dati necessari”.
“Ma il Comitato ritiene di poter affermare che se Ospedale Unico deve essere, la sua collocazione ottimale è quella dell’Arzilla e di Carignano, come a suo tempo già indicato dal Comune di Mombaroccio, con a sindaco Massimo Muratori e come avallato da ben 22 sindaci della Provincia”.
“Tale proposta venne affossata da un alquanto discutibile studio tecnico della Provincia, che pur di far arrivare prima, tra le varie opzioni, quella di Fosso Sejore, vi prevedeva addirittura una improbabile Stazione Ferroviaria, ma resta tuttora valida e d’attualità”.
“A distanza di 6 (sei) anni, l’ipotesi di Fosso Sejore sembra definitivamente tramontata, ma vi è il fondato timore che la scelta possa cadere su Muraglia o Case Bruciate proposte da Pesaro o su Chiaruccia proposta da Fano, tagliando fuori l’Alta Valle del Metauro ovvero i Comuni dell’Alta e Media Valle del Foglia”.
“Dal momento che non si tratta di costruire il nuovo Ospedale di Pesaro e Fano, ma si tratta dell’Ospedale Unico Provinciale, il Comitato ritiene che l’unico modo per accontentare (o scontentare) tutti sia quello di rispolverare la proposta di ubicazione nella Valle dell’Arzilla e delle Terme di Carignano”.
“Tale area rimane la più baricentrica, non presenta le note criticità di Fosso Sejore, sarebbe facilmente raggiungibile da Pesaro, da Fano e dall’entroterra e si presta a diverse soluzioni che verranno illustrate a breve dai Consulenti del Comitato”.
“Per risolvere il problema del collegamento viario, sarebbe sufficiente realizzare la famosa complanare di cui si parla da 20 anni, che colleghi la Montelabbatese con la Superstrada Fano – Grosseto, prevedendo in prossimità dell’Ospedale, un unico casello autostradale che funga da Pesaro Sud e da Fano Nord, sfruttando le opere compensative della terza corsia, con conseguente alleggerimento della Statale Adriatica impraticabile nella stagione estiva e vulnerabile sotto il profilo idrogeologico, risparmiandoci l’inutile casellino di Santa Veneranda, facendo uscire dall’isolamento le Terme di Carignano e lasciando Fosso Sejore ai bagnanti”.
“Il Presidente della Regione, nel corso della riunione del 10 giugno, organizzata dal P.D. a Fano, ha invitato i Sindaci ad accordarsi sulla scelta del sito, impegnandosi ad un nuovo giro di consultazioni con il territorio”.
“Tale appello non è rivolto solo ai Sindaci di Pesaro e Fano, ma a tutti i Sindaci dell’Area Vasta, che fino ad oggi non hanno rivendicato l’importanza del loro ruolo nella individuazione del sito”.
“Sempre a parere del Presidente, la realizzazione del nuovo Ospedale, non è più procrastinabile e in mancanza di una scelta condivisa entro giugno, la Regione deciderà autonomamente per una delle predette opzioni”.
“Il Comitato, al quale sta a cuore la salute di tutti i Cittadini della Provincia e non solo quelli di Pesaro e Fano, invita con la presente tutti i Sindaci a rispondere all’appello del Presidente Ceriscioli prendendo pubblicamente posizione anche sulla proposta del Comitato, prima che sia troppo tardi, nell’interesse dei Cittadini da loro rappresentati, superando campanilismi ed interessi di parte per sottoporre alla Regione una scelta condivisa”.
“Grave ed irreparabile, infatti, sarebbe il pregiudizio per gran parte dell’entroterra, qualora la scelta dovesse ricadere o dovesse essere imposta dalla Regione su Muraglia o Case Bruciate o su Chiaruccia o peggio ancora su Fosso Sejore, come minacciato”.