Fano (PU) – Il Circolo Nuova Fano attraverso Stefano Pollegioni si fa portavoce del malessere degli operatori sanitari dell’Azienda sanitaria Marche Nord che comprende gli Ospedali di Pesaro e Fano.
“La Regione Marche – scrive Pollegioni – con la delibera 640 del 14 maggio 2018 ha prescritto l’overbooking delle prestazioni ambulatoriali, ovvero l’obbligo di prenotare il 20% di prestazioni in più nelle liste delle attività ambulatoriali di tutte le aziende sanitarie e ospedaliere.
La delibera citata entra in aperta opposizione all’art.72 del codice di deontologia medica che recita: ‘il medico dipendente o convenzionato deve esigere da parte della struttura in cui opera ogni garanzia affinchè le modalità del suo impegno non incidano negativamente sulla qualità e l’equità delle prestazioni, nonché sul rispetto delle norme deontologiche. Il medico non deve assumere impegni professionali che comportino eccessi di prestazioni tali da pregiudicare la qualità della sua opera professionale e la sicurezza del malato’. L’articolo nasce per tutelare la qualità delle prestazioni sanitarie che, in un unità di tempo, diminuisce quanto più le prestazioni aumentano.
Siamo a conoscenza di una recente riunione del sindacato CIMO all’Ordine dei Medici di Pesaro, tenutasi proprio a seguito delle problematiche sopra descritte legate all’organizzazione del lavoro ospedaliero nell’Azienda Marche Nord. Purtroppo in quella importante riunione nessun primario ospedaliero si è presentato. Ci teniamo a sottolineare che il ruolo di primariato non si limita ad un aumento di mansioni e retribuzioni rispetto ai sottoposti, ma richiama ad una maggiore responsabilità verso il proprio reparto e verso gli utenti.
Purtroppo noto con grande amarezza che ad oggi non si è ancora registrata, salvo rari casi, una vera e propria opposizione dei primari alla delibera regionale, che richiederebbe volumi prestazionali troppo onerosi in relazione alla forza lavoro attualmente disponibile.
Aumentando gli oneri lavorativi del personale sanitario incrementando i ritmi, l’intensità e la quantità del carico di lavoro individuale del singolo sanitario, medico e non-medico sicuramente accorcerà nel breve periodo le liste di attesa ma poi nel medio e lungo periodo genererà un effetto boomerang che porterà al collasso l’intero sistema di salute pubblica. Al danno di questa situazione si aggiunge la beffa, cioè la mancata retribuzione del lavoro straordinario negata da parte delle amministrazioni e dei direttori generali votati al crudo risparmio anche se ottenuto sulle spalle dei sottoposti grazie al senso di responsabilità dei sanitari.
Il Partito Democratico marchigiano ed il suo Presidente Ceriscioli sono riusciti in una opera incredibilmente scellerata: hanno da una parte peggiorato le prestazione sanitarie obbedendo alla politica dei tagli lineari e dall’altra hanno aumentato la mole di lavoro del personale sanitario e para sanitario obbligandoli a turni massacranti. Cosi facendo il Centro Sinistra ha scontentato in un solo colpo utenti e personale sanitario”