Fano (PU) – “Nel mese di gennaio 2018 intervenni, su segnalazione di alcuni operatori sanitari, per denunciare la forte criticità del servizio di Radiologia dell’Ospedale Santa Croce. I medici della Radiologia di Fano non riuscivano più a sopperire ai carichi, di lavoro della TAC e di altre diagnostiche, divenuti eccessivi rispetto ai tempi standard stabiliti dai protocolli scientifici. Infatti le richieste di diagnostica urgente, provenienti dall’interno sommati agli appuntamenti degli esterni, stavano mandando in tilt i servizi radiologici”. Ad affermarlo è Stefano Pollegioni, portavoce del Circolo Nuova Fano che aggiunge: “Proprio due giorni fa, sono tornato in argomento denunciando ancora una volta la sofferenza degli operatori addetti alla diagnostica di Marche Nord oberata da una agenda che va oltre il possibile . Infatti in una riunione del sindacato CIMO gli operatori sanitari protestarono per tale sofferenza . Quell’incontro fu disertato proprio dai primari”.
“Veniamo, ora, a conoscenza di una riunione tra i medici radiologi e la Direzione Generale a cui ha partecipato il direttore generale di Marche Nord Capalbo – ribadisce Stefano Pollegioni -, dove è stato infatti ammesso l’eccessivo carico di lavoro a cui è sottoposta la unica TAC del Santa Croce rispetto a quello più ridotto, ma comunque considerevole, delle due TAC del S. Salvatore di Pesaro, il quale ha finito per portare la lista di attesa degli esami ai “ricoverati” fino a 10 giorni a causa del notevole numero di richieste da eseguire. Questo certamente comporta spese maggiori per il servizio sanitario a causa di ricoveri più lunghi, causati dalla sola attesa di fare l’esame diagnostico, ma anche un problema al paziente, ricoverato, che deve rimanere in Ospedale e aspettare tanto per avere una diagnosi certa”. “In questa riunione – incalza il portavoce del Circolo Nuova Fano – è stata concordata la possibilità di organizzare sedute di attività aggiuntive sulla seconda TAC del S. Salvatore, volte ad evadere le richieste di prestazioni ambulatoriali in eccesso, qualora i tempi di attesa sugli esami ai ricoverati arrivassero a livelli inaccettabili. Tutto questo fino a quando arriverà anche a Fano una seconda apparecchiatura TAC, sempre che arrivi. Questo è il segnale che, seppur trovata una soluzione, è chiaro che la nostra sanità a causa di scelte scellerate è stata messa davvero in ginocchio e a pagarne le spese sono i medici che devono lavorare in una situazione di grande difficoltà e i pazienti che hanno il diritto di avere risposte certe e celeri per essere curati. Con il Circolo Nuova Fano, vigileremo affinché la seconda TAC fanese arrivi ad essere ‘operativa’ il prima possibile, al fine di eliminare il disagio di vedersi spostato il proprio esame improvvisamente da Fano a Pesaro. Il servizio pubblico non può trascurare le esigenze delle persone, che pagano le tasse, che non credo siano contenti di ritrovarsi spostato un esame a Pesaro quando l’appuntamento lo avevano a Fano. Questo è il frutto di una cattiva organizzazione dovuta ad una visione assurda di sanità del Presidente della Regione Ceriscioli. Non è sicuramente accettabile che questo accada nella terza città delle Marche ed è uno dei segnali di uno smantellamento verso Pesaro”.