Ancona – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con l’astensione del gruppo Pd, la proposta di legge che disciplina la raccolta dei funghi spontanei. Sui contenuti della normativa il consigliere regionale Andrea Biancani aveva espresso numerosi dubbi, presentando nelle scorse settimane anche un emendamento sottoscritto anche dal gruppo PD.
“Dopo una ripetuta serie di rinvii in Aula e un nuovo esame in commissione, è stata discussa la legge sulla raccolta dei funghi. La maggioranza per ben tre volte a giugno l’aveva inserita nell’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa, per poi tornare sui suoi passi. Adesso, grazie anche alle nostre segnalazioni, hanno fatto retromarcia e il testo definitivo ha dato ragione al mio giudizio, contrario fin dall’inizio all’inserimento di nuove tasse per i marchigiani cercatori di funghi, una passione che alimenta anche presenze turistiche, soprattutto nelle aree interne e nei territori montani. L’obiettivo come amministratori deve essere quello di incentivare le persone a visitare il nostro entroterra e non tassare chi sceglie venire. I cittadini con l’hobby della micologia possono rappresentare un segmento di presenze turistiche, che va stimolato attraverso politiche promozionali e agevolazioni”.
“Per questo motivo – evidenzia Biancani – ho presentato subito un emendamento per abrogare gli articoli che avrebbero imposto l’obbligo di versare, oltre alla tassa annuale, una nuova tassa per le giornate di raccolta. Chiaramente le riflessioni delle ultime settimane, legata anche alla presentazione del nostro emendamento, hanno fatto comprendere alla maggioranza quanto fosse controproducente questa novità e nel testo definitivo è stata eliminata la nuova tassa giornaliera. È una buona notizia per i marchigiani, peccato sia stato deciso di ‘punire’ chi non risiede nelle Marche. D’ora in poi, infatti, chi arriva da fuori regione per raccogliere funghi, oltre al titolo annuale, pari a 20 euro, sarà costretto a versare, in proporzione al periodo in cui intende trattenersi per la raccolta, una somma variabile dai 3 ai 70 euro, che verrà determinata da ogni singola Unione Montana”.
“Una tassa non certo gradita – spiega l’esponente PD – e per giunta di ammontare variabile a discrezione del territorio, con il risultato che se un turista volesse organizzare un tour in diverse Unioni montane, sarebbe costretto a pagare questa tassa più di una volta e con importi diversi, generando molta confusione.
Oltretutto gli introiti derivanti saranno talmente irrisori, si parla di poche migliaia di euro per tutta la regione, che una volta ridistribuiti nei Comuni delle Unioni non permetteranno di finanziare e sostenere le attività elencate nella legge, ad esempio tutelare e conservare i territori di raccolta, sostenere la vigilanza, sostenere la manutenzione delle strade di campagna, valorizzare e promuovere i funghi”.
“Di fatto – conclude Andrea Biancani – si affida una ulteriore mansione alle Unioni montane, dicendo loro che potranno disporre di risorse per sostenere le attività, quando in realtà queste entrate non saranno minimamente sufficienti. Le Marche avranno il primato poco attraente di essere l’unica regione in tutta Italia a far pagare due tasse per la raccolta funghi, quella annuale più un contributo giornaliero. Questo ticket, come ho sempre sostenuto, non farà altro che disincentivare l’arrivo nel nostro entroterra dei raccoglitori di funghi da fuori regione, una tipologia di turismo che potrebbe costituire una risorsa significativa per le zone interne, favorendo anche la destagionalizzazione dei flussi. Piuttosto che accogliere, la Regione preferisce tartassare”.