Fano (PU) – “In una famosa pellicola, Totò vendeva al malcapitato di turno la fontana di Trevi. A Fano, più sobriamente, Totò Seri e Peppino Fanesi volevano vendere ai cittadini fanesi uno straordinario rilancio del porto e dell’occupazione, possibile solamente – a loro dire – con un capannone alto 24 metri in un punto di massima visibilità del nostro litorale”. A sostenerlo è il Movimento 5 Stelle di Fano che vuol sottolineare l’incapacità di questa amministrazione.
“Ma come succedeva al cinema, – sottolineano Mazzanti, Panaroni e Fontana – anche in questo caso siamo rimasti con un pugno di mosche in mano: tanto rumore per nulla! Intendiamoci: siamo lieti che si sia recuperato il raziocinio e un sano spirito di realismo, ed è abbastanza singolare che questo sia venuto dalla stessa ditta richiedente anziché dall’Amministrazione Comunale, che le va dietro con una subalternità imbarazzante”.
“Ma la cosa più incredibile – ribadiscono ancora – e che si fatica ad accettare sono i mesi di lavoro degli uffici comunali, il passaggio blindatissimo e fugace in consiglio comunale all’antivigilia di Natale, l’interlocuzione con il Ministero e con la Regione: tutti adempimenti che hanno richiesto tempo e denaro pubblico, scomparsi in una nuvola di fumo come se nulla fosse successo! Tornando ai 14 metri di altezza previsti dal progetto originario, infatti, si è tolta ogni utilità alla variante urbanistica al piano regolatore del porto”.
“Prima di addentare il panettone natalizio, – precisano – il Movimento 5 Stelle di Fano è stato l’unico gruppo consiliare ad annusare la sola predisposta da Seri e Fanesi e a votare contro questo scempio, ora scongiurato (e non certo grazie ai nostri amministratori). Avevamo denunciato che le condizioni strutturali del porto non erano adeguate al varo e alla movimentazione di maxi-yacht con le dimensioni sbandierate, e nessuno se l’era sentita di svelare quali impegni si era preso il Comune nei confronti della ditta per venire incontro alle evidenti esigenze di adeguamento di un porto peculiare e con diverse vocazioni come quello fanese. Adeguamento di cui, invece, un porto industriale come Porto Marghera non ha alcun bisogno”.
“Non vorremmo ritrovarci, – concludono i pentastellati – di questo passo, con un cubo di cemento armato abbandonato a fare le ragnatele sulla nostra preziosa costa. Visto che questa Giunta non sembra avere a cuore l’interesse pubblico, continueremo noi a vigilare per evitare il peggio”.