Fano (PU) – “In questi anni di consiglio ne ho sentite e lette tante, ma mai ho spostato gli attacchi politici sul piano personale o sul mio essere donna per farmene schermo, mai nessuno ha sentito l’esigenza di offrire pubblicamente attestati di solidarietà a Roberta quando è stata platealmente insultata durante una commissione di garanzia e controllo. Evidentemente in questo momento storico esistono donne di serie A e donne di serie B”.
Marta Ruggeri non ci sta a far passare il suo comunicato contro l’assessore Fabiola Tonelli come un attacco maschilista e replica alla consigliera Carla Luzi ricordando un episodio passato legato all’ex consigliera del M5S Roberta Ansuini: “Vorrei ricordare alla collega Luzi – scrive Ruggeri sulla sua pagina facebook – che è stato un maldestro comunicato della sua parte politica che, per attaccare l’allora consigliere della Tua Fano Stefano Aguzzi, non si era fatta scrupolo di usare un’assenza in consiglio comunale di Roberta Ansuini, uno dei motivi che la portarono a prendere in considerazione l’idea di rassegnare le sue dimissioni. Roberta, donna, giovane, moglie, mamma e lavoratrice, per non mettere il Movimento 5 Stelle in difficoltà viste le strumentalizzazioni evidenti (aveva da poco cambiato lavoro e non avrebbe potuto garantire la sua costante presenza in consiglio), nonostante le nostre insistenze a rimanere, ha deciso di dimettersi privando l’assise di una consigliera capace. Posi la questione privatamente a Carla Luzi chiedendole se quel comunicato fosse stato scritto da un uomo, ebbene, ancora attendo risposta”.
Tornando alla questione parcheggi, Ruggeri scrive: “Le richieste di dimissioni ad alcuni potranno essere sembrate pure eccessive, ma perché non rispondere nel merito, non annoverare i pregi del suo operato, se ce ne sono, ma oscurare il suo lavoro con bieche accuse di maschilismo nei nostri confronti? Pare che dalla Lega In Comune abbia imparato tanto, sollevando polveroni solo per accaparrarsi i titoloni sui giornali”.
“In questi ormai lunghi anni di politica ho sempre cercato di non cedere né alla rabbia né alla commiserazione, consapevole che questo è ancora considerato da molti come luogo per uomini con dinamiche prettamente maschili e a volte anche maschiliste. Ancora tanta strada c’è da fare prima di arrivare ad una vera parità di genere anche in questo campo. Saremo arrivati alla meta quando finalmente sarà possibile chiedere le dimissioni di una donna che occupa un ruolo pubblico criticandone l’operato senza essere tacciati di maschilismo”.