Fano (PU) – “Il tuo peggior avversario è nella tua mente”. Quella che può sembrare una frase scontata e lontana da chi affronta le sfide quotidiane, è invece la massima che Timothy Gallwey, il padre del Coaching, riporta nel suo libro più famoso “Il gioco interiore”.
E quale sport, se non le bocce, ha nella mente il principale strumento per la buona esecuzione di un tiro? Lo sanno bene alla bocciofila San Cristoforo di Fano nella quale, da un anno, oltre ad allenarsi in campo ci si allena “interiormente” e, stando ai recenti piazzamenti, il risultato appare evidente.
Il merito è di Tania Campanelli, da tre anni Professional e Mental Coach certificata ICF (International Coaching Federation), con la quale il sodalizio fanese ha avviato un progetto che coinvolge il settore giovanile e, di riflesso, anche la formazione di prima categoria, giunta di recente terza al campionato italiano di società e qualificata alla prossima serie B
“Dopo 31 anni da Executive Manager – spiega Tania – ho voluto dare una svolta alla mia vita, spinta dal desiderio di supportare in un percorso di cambiamento chi vuole sentirsi appagato al lavoro, soprattutto donne, e chi vuole dare il meglio nella propria attività sportiva. Grazie al Coaching posso incidere come ho sempre sognato molto più profondamente e velocemente nella vita professionale e sportiva di tante persone aiutandole ad ottenere risultati straordinari. Il lavoro di mental coach – precisa Tania – è un’avventura continua nel mondo della mente e del corpo, del talento e delle paure. Il mondo dei sogni e dei desideri, degli obiettivi e della volontà che plasma la realtà. È un viaggio alla scoperta del potere della mente e di come la mente possa farti volare o cadere. Convincerti di non essere all’altezza o di distruggere l’avversario”.
“Crediamo – spiega Giovanni Iacucci, direttore sportivo della bocciofila San Cristoforo – che un percorso di crescita debba prevedere anche questo step. Se vogliamo che i nostri ‘ragazzi’ diventino ‘grandi’, dobbiamo mettere loro a disposizione anche questo strumento e siamo orgogliosi e onorati che Tania Campanelli abbia sposato il nostro progetto”.
“L’allenamento della mente deve andare di pari passi con quello del corpo. Il mental coach – conclude Tania – deve lavorare con uno scambio costante e una forte sinergia con l’allenatore e il team tecnico. Ci si scambiano feedback in tempo reale sui progressi e le criticità dell’atleta perché è fondamentale che la preparazione atletica/tecnica e quella mentale vadano di pari passo”.
Per ora, i risultati parlano chiaro.