Fano (PU) – In merito al più volte ipotizzato divario tra i proventi e i costi relativi ai servizi di refezione scolastica penso sia utile e opportuno tornare a ribadire che i dati che in questi giorni vengono presi in considerazione fanno riferimento solo ai costi diretti, quelli cioè presi in considerazione dalle relazioni al rendiconto 2015 e 2016 redatte dai Revisori dei Conti.
Invece attengono al costo effettivo che il Comune di Fano sostiene per il servizio di refezione scolastica anche altre voci, relative ai costi indiretti, tra le quali – in riferimento all’anno 2016 – vanno richiamate:
scodellatori (Ditta “Nuovi Orizzonti”) e scodellatori comunali (“Zizzi”) = 120.000 euro;
Dietista = 29.250 euro;
Personale amministrativo (Ufficio Rette, Ufficio Refezione) = 76.000 euro;
Personale ATA (contributo scodellamento) = 18.240 euro;
Spese postali spedizioni bollettini = 15.000 euro;
Spese aggio = 7.000 euro.
Risulta chiaro quindi che ogni valutazione del rapporto tra proventi e costi deve considerare il binomio costi diretti/costi indiretti che strutturalmente compone il bilancio del settore Servizi Educativi.
Un binomio alla luce del quale risulta facilmente verificabile che, contrariamente a quanto affermato in alcune occasioni, il Comune di Fano non fa nessuna “cresta” nell’erogare il servizio di refezione scolastica: una verità questa difficilmente contestabile.
Infatti computando gli oltre 265.000 euro di costi indiretti, non considerati nel rendiconto 2015 e 2016, risulta che i costi complessivi sostenuti dal Comune di Fano per entrambi gli anni presi a riferimento superano significativamente i proventi in ognuno di essi.
Corre infine l’obbligo di ricordare, a completezza d’informazione, che le rette della refezione scolastica del Comune di Fano sono più basse di quelle di altri comuni limitrofi (es. Pesaro).