Fano (PU) – “Fano non è più un’isola felice. Mai come oggi sta attraversando un degrado esteriore e morale così forte. La cura del verde e del decoro urbano è ai minimi termini. La viabilità è sempre più caotica, alla faccia della città dei bambini. La delinquenza è talmente palese che oltre ai numerosi furti in casa, oggi si permette di accoltellare una persona in pieno giorno e in pieno centro”. Il Movimento 5 Stelle di Fano, per bocca del candidato sindaco Marta Ruggeri, si era espresso così ieri sul fatto di cronaca avvenuto martedì al Pincio additando come principali responsabili questa e le precedenti amministrazioni (“Fano è come il Bronx?”) e auspicando una maggior collaborazione con le forze dell’ordine.
Chi vede in queste parole solo un modo per speculare è Mattia De Benedittis della lista civica Noi Giovani: “In queste parole – scrive – non c’è il minimo contatto con la realtà, quando e se sarà sindaco, paragonerà ancora Fano al Bronx? Nel suo intervento Ruggeri dice che occorre tutto il supporto organizzativo possibile alle forze dell’ordine, ma fino ad oggi forse non è stato così? In questi anni tutti i crimini che sono avvenuti nella nostra zona sono stati risolti grazie all’aiuto delle nuove telecamere volute e installate da questa amministrazione, cambiando tra l’altro anche quelle vecchie e non funzionanti lasciate dal centrodestra e dalla loro tanto millantata sicurezza”.
“Grazie alla videosorveglianza in questi anni abbiamo consegnato alla giustizia tutti i delinquenti che operavano nella zona, garantendo sempre la massima collaborazione alla Prefettura e alle forze dell’ordine. Sappiamo bene che la paura è un capitale politico che fa gola a tutti i partiti, ma arrancare in questo modo per copiare Salvini, non fa onore ne ad un candidato sindaco ns tantomeno ad un movimento che – conclude De Benedittis – pare ormai completamente scomparso e fagocitato dai nuovi alleati leghisti”.
Contro replica immediata della stessa Marta Ruggeri: “Secondo me, l’amministrazione fanese è stata ad oggi lenta nell’adottare le misure della videosorveglianza, altre amministrazioni, in territori a noi vicini, meno popolosi e meno esposti alla criminalità, sono state più sensibili e tempestive, e soprattutto il modello è incompleto nel controllo dei varchi di accesso alla città e carente nella promozione del coinvolgimento dei privati che dimostra come non si abbia ben compreso le potenzialità di questo progetto. Tra l’altro, chi mi critica dimostra di non essere consapevole dell’importanza delle misure sociali e politiche indicate per combattere il degrado e la microcriminalità endogena”.