Fano (PU) – Fano, Pesaro e Mombaroccio ottengono insieme un contributo di 50 mila euro per redigere il progetto del sistema fognario dell’area industriale di Mombaroccio, Cairo e Villa Betti. Un percorso condiviso tra enti che ha permesso, facendo squadra, di superare un lungo periodo di impasse rispondendo alle necessità di circa 4000 cittadini.
“Nel novembre 2020 abbiamo redatto formale proposta di intervento all’AATO affinché inserisca questo progetto dal costo di 3 milioni di euro, realizzabile anche a stralci, nel piano triennale delle opere pubbliche – spiega Emanuele Petrucci, sindaco di Mombaroccio -. I primi confronti con Marche Multiservizi, caduti nel vuoto, prevedevano la necessità di collegare le aree sopra menzionate con il depuratore di Santa Maria dell’Arzilla. A ciò si aggiungono i problemi legati ai cambiamenti climatici che minano la ricezione delle acque da parte di terreni agricoli”.
L’AATO, sebbene nel 2022 avesse collocato una piccola somma di 10 mila euro per la progettazione, nel 2023 le ha stralciate dal bilancio. Davanti a questo blocco burocratico, le tre amministrazioni con grande collaborazione sono riusciti a individuare una strada efficace per risolvere il problema.
“Abbiamo fatto un passo avanti per dipanare queste criticità – osserva l’assessora all’Ambiente del Comune di Fano Cora Fattori -. sulle criticità che, oltre a Villa Betti, Mombaroccio e Cairo, coinvolgono tutto il percorso del fiume Arzilla fino alla foce di Fano coinvolgendo flora e fauna. Basti pensare che la quantità di Eschericiacoli a volte è di 15 volte superiore limite consentito dalla legge. Si comprende che il problema ambientale si ripercuota anche sul turismo fanese che si trova, anche più volte all’anno, a dover precludere la balneazione per la contaminazione delle acque”.
“Abbiamo sentito la necessità di accogliere questa istanza per risolvere un’annosa questione – precisa Luigi Bolognini, funzionario della Regione Marche -. Con queste risorse vogliamo sostenere la progettazione, ovvero il primo tassello con cui poi comporre tutto il mosaico per poi realizzare l’infrastruttura. Questo è un positivo esempio di sinergia istituzionale che intende tutelare e prendersi cura del territorio”.