Fano (PU) – Oggi, la quarta giornata della XXIX edizione di Fano Jazz By The Sea, vedrà salire sul Main Stage della Rocca Malatestiana (ore 21.15; biglietti posto unico intero 20 Euro, ridotto 18 Euro) il pianista Giovanni Guidi, già applaudito in precedenti edizioni del Festival. Questa volta, il musicista umbro, propone il suo nuovissimo progetto “Ojos de Gato”, un super gruppo in omaggio al leggendario sassofonista Gato Barbieri formato, oltre che dal leader, dal sassofonista americano James Brandon Lewis, dal trombonista Gianluca Petrella, dal bassista Brandon Lopez, dal batterista Chad Taylor e dal percussionista Simone Padovani.
Il programma della giornata prevede anche due appuntamenti al Jazz Village: alle 19.30 con il marchigiano Machine Head Quintet e alle 23, per Cosmic Journey, il dj set di Francesco Colohan. All’area concerti del Jazz Village si accede dietro ritiro del tagliando disponibile sul sito o punti vendita di Live ticket (diritto di prenotazione obbligatoria 1 Euro).
“Ojos de Gato” è l’ultima creatura di Giovanni Guidi, assiduo partner di Enrico Rava e ormai da tempo non più una promessa ma una solida realtà del più appassionante jazz europeo: un sentito tributo a Gato Barbieri, una delle figure seminali dell’incontro tra jazz e altre musiche, nel caso specifico il tango. Il punto di partenza è stato The Third World, registrato nel 1969 e pubblicato l’anno seguente, uno degli album più iconici e tra i più belli in assoluto del grande sassofonista argentino, che in molti ricordano per le musiche di Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. Per l’occasione Giovanni Guidi ha costituito una formidabile superband che allinea il trombonista Gianluca Petrella, compagno di tante altre avventure del leader, il sassofonista James Brandon Lewis, uno degli esponenti più in vista della attuale scena afroamericana, il bassista newyorkese Brandon Lopez, il chicagoano Chad Taylor e l’italiano Simone Padovani alle percussioni, componente della Cosmic Band di Petrella. Una formazione di primissimo ordine nella quale una trascinante carica ritmica si combina con quel lirismo che caratterizza sia il pianismo di Guidi che l’eloquio del sassofonista statunitense.
Formato da Massimo Morganti (trombone), Marco Postacchini (sax), Nico Tangherlini (tastiere), Roberto Gazzani (basso, live electronics) e da Andrea Morandi (batteria), il Machine Head Quintet presenta il suo secondo album Runaway, che prosegue affinandola la ricerca iniziata con il precedente lavoro Fuori dal Chorus. Nel nuovo disco convivono reinvenzioni di noti brani rock e composizioni originali che spaziano dal latin al funk. Il gruppo è formato da musicisti con alle spalle vari progetti personali assieme a numerose collaborazioni con nomi noti del panorama jazzistico internazionale. Il tutto all’insegna di una cifra stilistica dove coesistono stilemi “tradizionali” ed innovazione.