Fano (PU) – “Ecco le due facce della stessa medaglia. Da una parte, l’amministrazione che inaugura la settimana di eventi denominata ‘Fano Fiorisce’, con un parterre di soliti noti accolti nei giardini Mediateca Montanari tirata a lucido per l’occasione (una situazione creata ad hoc per apparire) mentre nel resto della città fiorisce solo il degrado”. Ad affermaro è il consigliere comunale Stefano Mirisola che attacca l’amministrazione comunale colpevole, a sua detta, di incuria e degrado del centro storico. “Per le vie del centro città – aggiunge Mirisola – la situazione è disastrosa. Nelle sue entrate principali, tra i monumenti che caratterizzano la città, Fano si presenta piena di erbacce. Le fioriere apposte per motivi di sicurezza, poi, sono state spostate in posizioni che rendono inutile la loro presenza. In più sono prive di fiori creando i presupposti per essere utilizzate come bidoni dell’immondizia. Vogliamo poi parlare dei cartelli pubblicitari che reclamizzano la manifestazione dedicata ai fiori? Ai loro piedi regnano cartacce e spazzatura. I bei palazzi storici della città, così come i monumenti, sono infestati dall’erba murella; la piazza XX settembre su cui si affaccia il Teatro della Fortuna sembra un campo da calcetto per quanta erba prolifica tra i sampietrini. E per non farci mancare niente, il Pincio viene abitualmente frequentato da decine di topi. Questa è una situazione paradossale che per alcuni abitanti e molti commercianti del centro è diventata insostenibile. Lo stesso discorso vale anche per le zone mare, già trascurate in piena stagione ed ora ancor di più, poiché l’amministrazione non si ricorda che queste zone vivono anche d’inverno, essendo anche residenziali. Basta pensare anche solo a viale Cairoli dove tutti possono vedere le siepi non curate o il lungomare Adriatico in Sassonia, ugualmente disastrato (un esempio per tutti La Rosa dei Venti da anni rovinata e mai rimessa a nuovo) e dove gli interventi di manutenzione ordinaria, per conferire a quei luoghi un minimo di dignità, sono fatti da operatori commerciali e bagnini. Nelle periferie la situazione sicuramente non migliora: tra buche ed erbacce, sia nelle strade che lungo le ciclabili, dove è d’obbligo fare la gincana per evitare i rami”. “Bisogna ripartire dal territorio – conclude il consigliere comunale – dal dialogo con con chi vive e conosce i problemi di queste realtà, far squadra con le associazioni di quartiere in maniera pulita e non solo per ricreare una sorta di vecchie circoscrizioni, nel disperato tentativo di crearsi un bacino elettorale”.