Terme di Carignano, Beatrice Morbidoni: vogliamo una Fano sempre più povera?
- 20 Novembre 2023
Fano (PU) – “Non ci si capacita della notizia trapelata sui giornali negli ultimi giorni: i famosi posti letto vacanti di cui si sta parlando da tempo, sembra sempre di più che si stiano allontanando da Fano per volatilizzarsi verso una clinica privata di Pesaro”. A parlarne Beatrice Morbidoni, Presidente del Comitato “Riapriteci le Terme di Carignano”.
“La cosa – evidenzia Beatrice – è sconvolgente, soprattutto se si pensa che per Fano e per il nostro ospedale pubblico questi posti di degenza sarebbero molto più che necessari: la situazione sta degenerando, con conseguenze devastanti per il nostro nosocomio che si sta “impoverendo” di reparti importanti, provocando forti disagi ai cittadini. Dell’Ospedale Santa Croce, infatti, non ne usufruisce solamente la popolazione fanese, ma anche tante persone dell’entroterra: non si riesce proprio a comprendere il motivo per cui questi posti letto volgano verso Pesaro e nonostante la notizia aleggiasse nell’aria già da tempo, ciò che ci lascia basiti è il silenzio totale di chi ha in mano le redini di Fano”.
“Se Fano ci teneva – afferma la Presidente Morbidoni – a possedere la “sua propria ortopedia”, avrebbe dovuto già da tempo lottare per l’ottenimento, ma purtroppo non se ne è mai sentito parlare, non è stata fatta nessun tipo di battaglia così come non c’è stata divulgazione del problema e nessuna dimostrazione di quanto si tenesse alla risoluzione dello stesso. Far battaglie significa farsi sentire e lottare, lottare per ciò che serve alla nostra città come l’aria che respiriamo e cioè un ospedale completo, funzionale e con possibilità di degenza, con i famosi posti letto convenzionati che ci spetterebbero di diritto e che ci erano già stati promessi da tempo. Per quale recondito motivo non vengono destinati alla nostra città quando già anni fa erano stati promessi alla clinica che doveva sorgere a Chiaruccia?”
“Come ben noto, – spiega ancora Beatrice – questi letti sono stati richiesti anche dalla società privata che ha acquisito all’asta i terreni delle Terme di Carignano: in questo caso, se avvenisse questa assegnazione, porterebbe alla città di Fano solamente benefici. A Carignano, infatti, si parla di costruire non solo Terme, ma anche una clinica ortopedica con annessa riabilitazione d’eccellenza in acqua salata termale solfurea: per chi non ne fosse a conoscenza, effettuare una terapia riabilitativa in acqua termale non ha la stessa valenza curativa di un trattamento che può venire effettuato da una fisioterapia tradizionale o in una struttura idonea al recupero fisico come ad esempio una palestra, in quanto l’efficacia è altamente superiore. I vantaggi delle terapie riabilitative in acqua termale sono stati supportati da studi scientifici e sono stati ampiamente illustrati in molteplici convegni tra i quali quello di Fano, quelli di Macerata Feltria ma anche in tempi passati a Castel San Pietro Terme (uno stabilimento che ha puntato molto sul discorso riabilitativo): un supporto in questo senso è stato fornito anche dal ministero della sanità che, dal punto di vista scientifico, ha riconosciuto l’efficacia delle acque termali in campo riabilitativo”.
“Se poi l’ortopedia – delucida Beatrice – non viene data all’ospedale pubblico ma verrà data ad un privato, perché non al privato di Carignano a questo punto? Come è stato presentato nel rendering, a Carignano sarebbe possibile trovare di tutto e cioè Terme con acqua curativa, clinica di degenza, ma anche un raffinato hotel, dove gli accompagnatori dei ricoverati avrebbero possibilità di usufruire di ogni comodità e comfort durante il soggiorno: mentre il paziente recupera la forma fisica, chi assiste può approfittare di effettuare cure termali preventive, beneficiare di passeggiate ritempranti, fare fanghi, massaggi o tanto altro ancora”.
“Ora nessuno può negare che Fano, – conclude la Presidente Morbidoni – terza città delle Marche, non venga continuamente sminuita della sua importanza dai nostri “vicini” di casa che cercano di impossessarsi dei tesori preziosi che possediamo, ma è anche vero che questi tesori non riusciamo a tenerceli in quanto non si fa abbastanza e soprattutto non viene fatta un’opposizione energica; quindi, conseguentemente da qualche anno sembra proprio che si stiano creando situazioni a vantaggio solamente alla città di Pesaro.
Se Fano si lascia sfuggire i posti letto, la nostra città butterà al vento un’opportunità non da poco: perderemo la ricostruzione delle nuove Terme, una clinica ortopedica d’eccellenza che serve come non mai, un hotel finalmente di prestigio che darebbe la possibilità di ospitare turisti di livello, ma soprattutto perderemo posti di lavoro, l’indotto ne risentirebbe inevitabilmente e ci sarebbero perdite di denaro e di prestigio della nostra città. Vogliamo una Fano sempre più povera e sempre più sottomessa? Vogliamo un’economia fanese penalizzata? Ecco che siamo sulla via giusta, continuando in questo modo ci si sta riuscendo. Fano ma soprattutto i fanesi non si meritano questo trattamento: vogliamo l’ortopedia e, se i posti letto non verranno assegnati al nostro Ospedale Santa Croce, almeno che rimangano a Fano”.