

Fano (PU) – “Abbiamo presentato un Ordine del Giorno per chiedere un impegno concreto nel potenziamento della sanità territoriale e nell’istituzione di una Casa di Comunità a Fano. La nostra città continua a subire una disparità evidente nella distribuzione delle strutture sanitarie, mentre la Regione Marche, amministrata dal centrodestra, ha ignorato le richieste del territorio”. Sull’argomento il Consigliere comunale gruppo PD Fano Dimitri Tinti.
“Già nell’aprile 2023, durante la presentazione a Fano del Piano Socio Sanitario Regionale da parte del Presidente Acquaroli e dell’Assessore Saltamartini, – afferma Tinti – avevamo evidenziato lo squilibrio nella distribuzione delle strutture territoriali previste dal PNRR Missione 6 ‘Salute’. Nonostante una popolazione maggiore, la provincia di Pesaro e Urbino aveva ottenuto lo stesso numero di Case di Comunità e di Ospedali di Comunità della più piccola provincia di Fermo. Questa penalizzazione, denunciata anche nella nota inviata come Presidente dell’ATS 6 alla Commissione regionale nel giugno 2023 durante l’audizione sul Piano Socio Sanitario, non è mai stata corretta”.
“Nonostante le ripetute sollecitazioni, sottolinea ancora Tinti – da ultimo nel Consiglio comunale monotematico del 6 febbraio, la Regione continua a ignorare il problema. La recente delibera regionale conferma l’ingiustizia: Fano, con 60.000 abitanti e una popolazione anziana in crescita, non avrà una Casa di Comunità. Una scelta assurda, che penalizza la medicina di prossimità e la presa in carico dei pazienti cronici. Leggere oggi dichiarazioni sorprese su questa disparità è paradossale: il problema era noto da tempo, ma chi avrebbe dovuto intervenire lo ha ignorato”.
“La situazione – si ribadisce – è aggravata dal progressivo depotenziamento dei servizi territoriali, non corretto dal recente Atto aziendale dell’AST Pesaro-Urbino. Salute mentale, neuropsichiatria infantile, dipendenze patologiche, consultori e cure tutelari (UMEE e UMEA) sono da tempo in sofferenza, mentre le liste d’attesa per visite ed esami specialistici restano tra le più lunghe d’Italia, con tempi che superano i 900 giorni. La carenza di personale sanitario e il mancato investimento in strutture territoriali stanno mettendo in crisi l’intero sistema. Anche la realizzazione della coincidenza fra distretti sanitari e ambiti sociali, usata come pretesto per bloccare la costituzione dell’ASP dell’Ambito Sociale 6, è ancora ferma: la scadenza è stata rinviata al 2025, compromettendo la piena integrazione sociosanitaria.
Con l’Ordine del Giorno, sottoscritto dai gruppi Partito Democratico, In Comune con Mascarin e Fano Cresce, chiediamo al Sindaco e alla Giunta di attivarsi con la Regione per rivedere la programmazione sanitaria, eliminare disparità territoriali e garantire a Fano i servizi che le spettano. In particolare, è essenziale una Casa di Comunità per rafforzare l’assistenza di prossimità e decongestionare l’ospedale Santa Croce da prestazioni non appropriate e garantire ai cittadini un accesso più equo alle cure”.
“Ora l’Amministrazione – conclude Tinti – comunale ha l’occasione di dimostrare se la tanto sbandierata filiera istituzionale con la Regione funziona davvero. Non per ottenere privilegi, ma per garantire a questo territorio ciò che le spetta: Fano non può essere penalizzata nelle scelte sanitarie regionali!”