Fano (PU) – “Insieme all’UDC, partito che rappresento, di Fano colgo positivamente la tanto sospirata inaugurazione, alla presenza delle autorità provinciali, regionali e nazionali della nuova struttura natatoria”. Queste le prime parole del segretario Udc Fano Stefano Pollegioni, all’indomani dell’inaugurazione del nuovo centro natatorio.
“Un Grazie alla fondazione Carifano – afferma Pollegioni – che ha investito economicamente una cifra importante realizzando la struttura natatoria che la città sperava da tempo. Una struttura all’avanguardia, ecosostenibile alimentata da energia rinnovabile, e attenta alle esigenze della riabilitazione in acqua importante anche a chi è nella condizione della disabilità”.
“Auspico – delinea ancora il segretario – che presto possa essere aperta e utilizzabile, come annunciato dal Sindaco Massimo Seri, e che questa agognata apertura non subisca ulteriori imprevisti. Immagino che la società, che si occuperà della gestione, ponga attenzione e sia equa nell’accordare spazi utili anche a quelle società sportive di Fano, che ne faranno richiesta per continuare la loro attività sportiva e di insegnamento al nuoto visto che è l’unica struttura esistente”.
“È importante, – sottolinea Pollegioni – vista la distanza della piscina dal centro abitato ancora di più per coloro che abitano a nord della città, che i lavori, già iniziati per creare un percorso ciclo e pedonale, siano presto terminati e non subiscano impedimenti di sorta. E’ fondamentale creare percorsi adeguati, sicuri e illuminati tenendo conto che molte persone, soprattutto i giovani, si muovono in biciletta e devono attraversare via Mattei che è una strada principale molto trafficata e pericolosa”.
“Per quello che riguarda la vasca per la riabilitazione – conclude Pollegioni – immagino che si dovrà aprire un dialogo con la sanità regionale perché è indubbio che le convenzioni siano il pane quotidiano per andare incontro alle varie esigenze dei pazienti che potranno usufruire di quell’importante servizio che diversamente sarebbe oneroso e quindi non accessibile a tutti”.