Pesaro – “Con la pandemia nulla è più come prima – afferma la Consigliera regionale Micaela Vitri – e la Regione deve rivedere la propria organizzazione sanitaria per rispondere all’aumento di nuove fragilità e dipendenze. Sono aumentate in modo impressionante sindromi depressive, disturbi alimentari quali anoressie e bulimia, così come le dipendenze di ogni genere, soprattutto tra i giovani. Servono urgentemente medici e servizi. Per questo abbiamo presentato una mozione come gruppo PD, di cui sono stati promotori anche i Giovani democratici, con cui chiediamo alla giunta Acquaroli di attivare lo psicologo delle cure primarie seguendo l’esempio di Regioni come il Lazio e la Campania. Una figura strategica nella medicina territoriale a cui affidare la tutela del benessere psicologico dei cittadini attraverso la riduzione del rischio di disagio psichico, la prevenzione e promozione della salute, intercettazione dei disturbi psicologici”.
“Richiesta più che motivata – spiega Vitri – dai dati preoccupanti che emergono dove si registra, nel periodo di piena pandemia e quindi in relazione alle esperienze di vita collegate, su un campione di 2.400 persone l’aumento significativo di nuova assunzione di ansiolitici o sonniferi e antidepressivi (14%), mentre chi già faceva uso di questi farmaci ha dovuto ricorrere a un incremento di dosaggio (19%). Inoltre il 21% ha riportato sintomi ansiosi clinicamente significativi e interferenti sulle attività quotidiane, mentre il 10% ha avuto almeno un attacco di panico, mai avuto prima nella vita. Il 20% ha riportato sintomi clinicamente significativi di disturbo post traumatico da stress, mentre il 28% ha lamentato sintomi ossessivo-compulsivi disturbanti e interferenti sul proprio funzionamento quotidiano.”
“Anche il versante adolescenziale è preoccupante – aggiunge Vitri – perché da una consultazione dell’organizzazione internazionale Save the Children su oltre 1.000 docenti in maggioranza della scuola primaria e secondaria di primo grado emerge, per la metà degli insegnanti interpellati, una generale perdita degli apprendimenti (55,3%), 1 su 4 ha notato l’emersione di disturbi psicologici in almeno un caso tra i suoi studenti, e 1 su 5 constata un forte impatto della povertà su famiglie e bambini che frequentano la scuola, mentre sono 70 i docenti (il 6,5% di quelli consultati) che segnalano nella propria scuola almeno un caso di abbandono scolastico.”